museo archeologico
Anche se di piccole dimensioni, questo museo ben si adatta allo scopo al quale è stato destinato, permettendo di esprimere una logica espositiva, volta all’inquadramento di Rovere in un’ottica più ampia, analizzando quindi i suoi rapporti con il territorio, con la viabilità e con i periodi storici che hanno determinato tutte le variazioni del sito.
Così l’area archeologica non è staticamente delimitata alla zona di scavo ma si espande abbracciando l’intero borgo.
L’uso di piante topografiche, rilevamenti e ricostruzioni, che si accompagnano ai reperti più significativi, sono stati messi su con materiali poveri come il fil di ferro e il brecciolino, espedienti di sicuro effetto che aiutano a riportare alla mente abitudini e usi della tradizione roverese.
All’interno delle teche troviamo materiale ceramico di diversi periodi e tecniche, dalla ceramica invetriata, graffita, alle maioliche rinascimentali.
Il materiale metallico, emerso dalla fortezza di Rovere, proviene sia dalla parte interna che dal butto (fossato): esso è composto da oggetti legati all’edilizia (tantissimi chiodi), chiavi, borchie, lucchetti, utensili impiegati nella lavorazione del cuoio, cazzuole, ditali, forbici, anelli ed una bellissima croce latina..
Nell’area di scavo, sono stati trovati innumerevoli reperti appartenenti alla funzione militare che aveva, come proiettili, cuspidi di freccia, palle di ferro e dardi.
Tutti questi oggetti sono stati catalogati secondo l’epoca di utilizzo.
Il materiale più prezioso, come monete, statue votive e vetri è custodito nella Facoltà di Archeologia di Chieti nell’attesa di essere trasportato nel Museo di Rovere.